I server NAS (Network Attached Storage)
sono dispositivi che permettono di condividere memoria per il salvataggio e l’archiviazione di ogni genere di file tra più utenti connessi alla medesima rete locale o, addirittura, collegati da postazioni remote (attraverso la rete Internet).
Ogni NAS è solitamente dotato di uno o più hard disk (possono non essere forniti dal produttore al momento dell’acquisto; in tal caso bisognerà acquistarli a parte) che possono essere utilizzati come supporti per la memorizzazione dei dati da qualsiasi sistema client.
Il NAS può essere collegato alla rete locale attraverso un normale cavo ethernet: esso può essere pensato come un mini-computer, generalmente basato su kernel Linux, dotato di scheda di rete e, quindi, di un proprio indirizzo IP all’interno della LAN.
l NAS dotato di più dischi è solitamente in grado di implementare più schemi RAID (Redundant Array of Inexpensive Disks) i quali permettono di fidare su un elevato grado di sicurezza dei dati via a via memorizzati.
RAID 0 – PRESTAZIONI
La modalità RAID 0 fornisce lo striping dei dischi in tutte le unità del gruppo di unità RAID. RAID 0 non offre la ridondanza dei dati, ma fornisce prestazioni ottimali a tutti i livelli RAID. RAID 0 suddivide i dati in segmenti più piccoli e ne esegue lo striping in ciascuna unità del gruppo di unità.
RAID 1 – PROTEZIONE DEI DATI
Configurando il sistema in modalità protezione dati (nota anche come modalità con mirroring o RAID 1), la capacità sarà dimezzata. Una metà, infatti, viene utilizzata per archiviare i dati e l’altra metà per effettuarne una copia. Nel caso in cui un’unità sia danneggiata, i dati saranno comunque protetti perché sono stati duplicati.
RAID 3 – Sezionamento a livello di byte con disco di parità
Un sistema RAID 3 usa una divisione al livello di byte con un disco dedicato alla parità. Il RAID-3 è estremamente raro nella pratica. Uno degli effetti collaterali del RAID-3 è che non può eseguire richieste multiple simultaneamente. Questo perché ogni singolo blocco di dati ha la propria definizione diffusa tra tutti i dischi del RAID e risiederà nella stessa posizione, così ogni operazione di I/O richiede di usare tutti i dischi.
RAID 4: sezionamento a livello di blocco con disco di parità
l sistema RAID 4 usa una divisione dei dati a livello di blocchi e mantiene su uno dei dischi i valori di parità, in maniera molto simile al RAID 3, dove la suddivisione è a livello di byte. Questo permette ad ogni disco appartenente al sistema di operare in maniera indipendente quando è richiesto un singolo blocco.
Se il controllore del disco lo permette, un sistema RAID 4 può servire diverse richieste di lettura contemporaneamente. In lettura la capacità di trasferimento è paragonabile al RAID 0, ma la scrittura è penalizzata, perché la scrittura di ogni blocco comporta anche la lettura del valore di parità corrispondente e il suo aggiornamento.
La 3 e la 4 sono state praticamente soppiantate dalla 5
RAID 5 – PROTEZIONE DEI DATI E VELOCITÀ
Nei sistemi con tre o più unità, si consiglia di impostare il sistema su RAID 5. In tal modo si ottiene il massimo di entrambe le funzionalità: elevate prestazioni con lo striping dei dati su tutte le unità disponibili e protezione dei dati dedicando un quarto di ciascuna unità a funzioni di tolleranza agli errori e lasciando tre quarti della capacità del sistema allo storage dei dati.
RAID 10 – Prestazioni elevate e alta affidabilità
RAID 10 o RAID 1+0 offre velocità di I/O elevate eseguendo lo striping dei segmenti RAID 1 (con mirroring). Questa modalità RAID è adatta alle soluzioni di gestione di database aziendali critici che richiedono massime prestazioni e un’alta tolleranza agli errori. Un sistema impostato su RAID 10 cede metà della capacità totale di tutte le unità presenti nell’array.